INTERIORE_ESTERIORE: Paura e coraggio.

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Paura e coraggio

Paura e coraggio. Fotografia: Arcangelo Piai

Paura e coraggio. Potremmo disquisire filosoficamente per anni sul significato di questi termini, ma lo scopo è solo quello di intenderci.

Psicologicamente la paura è universalmente riconosciuta come una emozione primaria.
Ha una funzione adattativa ed è estremamente importante dal punto di vista evolutivo.

Essa può essere generate da qualcosa di reale, oppure dall’immaginare ciò che accadrà, oppure ancora evocata dal ricordo (vero o prodotta dalla fantasia poichè per la psiche non vi è differenza).

La paura diventa disfunzionale nel momento in cui essa di dirige verso un oggetto che non ci può di fatto minacciare realmente seppure generi in noi delle reazioni psicofisiche e fisiologiche reali e concrete e finisca per inficiare così il nostro sereno vivere quotidiano diventando dunque fobia patologica.

Nelle paure c’è quindi la sensazione che qualcosa minacci la nostra esistenza o la nostra integrità biologica o quella delle persone a noi più vicine.

La paura ci permette dunque di sopravvivere. Se non abbiamo paura del vuoto nel momento in cui ci troviamo dinanzi ad esso non ci fermiamo, ci entriamo e cadendo nuociamo alla nostra stessa vita. Se invece sappiamo che si tratta di un vuoto potenzialmente pericoloso possiamo valutare se sia il caso di procedure e con quale livello di precauzione.  Ciò vale anche per le paure verso oggetti psicologici.

La paura è di base quindi «SANA» e non solo UTILE ma ESSENZIALE alla vita poichè ci rende desti e attenti verso l’oggetto del nostro timore!

Guai a noi dunque reprimerla e combatterla!

La paura, qualsiasi sia la sua origine, se repressa si rivolta contro di noi e si ingigantisce poichè ella ci sta dicendo qualcosa, ella merita ascolto. Se non la ascoltiamo griderà più forte!

Se vogliamo superare la paura non dovremmo MAI IGNORARLA MA SUPERARLA.

Il coraggio dunque non va inteso come assenza di paura.

Se per raggiungere un obbiettivo provimo paura significa che percepiamo un ostacolo (spesso costituito dal cambiamento stesso e dal nuovo che non conosciamo). In tal caso avere paura è non solo normale ma sano, poichè andando verso qualcosa di nuovo è innegabile che potremmo incontrare qualcosa che anche solo simbolicamente o psicologicamente, ci nuoccia.

Chi in questa condizione non provi paura o almeno timore è solamente incosciente; nel senso letterale di “non avere coscienza” di ciò a cui va in contro.  Ma chi nonostante la paura sceglie di valutare, comprendere e agire allora è da considerarsi coraggioso.

Diffidiamo dunque da chi tenta di instillare in noi la malsana idea che i coraggiosi non abbiano paure e timori.

Ammesso che l’in-coscienza per definizione possa essere una scelta consapevole, a noi scegliere quando dare spazio all’incoscienza e quando al coraggio.

Testo di Sara Zanette (psicologa e ingegnera).

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Sara Zanette (psicologa e ingegnera)

Arcangelo Piai (fotografo)

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