INTERIORE_ESTERIORE. Linee pericolose.

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Ci sono linee pericolose, che spesso sono invisibili….

Linee che dividono

Chi lo avrebbe detto che una linea, una sola semplice linea retta o curva, potesse essere così pericolosa?

Eppure è proprio così.

Molti studiosi ci hanno mostrato come disegnare una linea, reale o immaginaria, sia la condizione minima per dividere due gruppi di persone e metterle in competizione e in contrasto.

H. Tajfel, con il suo “Paradigma dei gruppi minimi”, ci mostrò che basta disegnare una linea su un pavimento oppure crearne una immaginaria che divida le persone ad esempio assegnando ad esse due magliette di colori diversi (come le divise identificative di due squadre) o simboli diversi (come quelli dei partiti politici) come condizione minima per creare un NOI e un LORO e per innescare una serie di distorsioni psicologiche tra le più insidiose e pericolose.

Linee invisibili

È quello che successe nella Germania della seconda guerra mondiale dove il ministro della propaganda manipolò le menti non solo di una nazione ma di molte, per creare una netta divisione tra noi e loro.

È quello che accade quando nelle aziende abbiamo un noi e un loro ad esempio tra i gruppi di lavoratori di ufficio e quelli di produzione. È quello che succede quando vai a correre a piedi e improvvisamente anche se la tuta te la metti due volte all’anno, quando incontri un’altra persona che sta correndo o camminando in abiti sportivi la saluti con quel senso di gruppo e condivisione sentendo che siamo “noi”, quelli che fanno attività fisica.

Quella linea immaginaria spesso si è sviluppata diventando una linea fisica. Su quelle linee di separazione psicologiche e sociali si sono sollevati muri; la linea di demarcazione Coreana e il muro di Berlino ne sono ottimi, terribili esempi. Ma almeno questi sono visibili.

Ciò che deve preoccuparsi sono tutte quelle linee invisibili, mentali, sociali, fatte di principi, di stereotipi e pregiudizi che pervadono la nostra società ogni giorno. Nei nostri uffici, nelle scuole, nelle case, nelle chiese.

Gli immigrati e gli autoctoni puro sangue. Perché per caso credete che ne esistano veramente? È solo una linea divisoria mentale creata da una nazionalità su un passaporto e da un confine segnato quasi sempre ad hoc dopo una guerra.

I cristiani, gli induisti, i musulmani, tutti con la propria verità in mano. Ma davvero esiste una verità e credere in un Dio ha più valore che credere in un altro? Ma ovviamente quella verità esiste solo nella mente di chi la crede appunto vera e in virtù della certezza di avere l’unica vera e corretta interpretazione al mondo. In virtù di essa si uccide, si invade, si manipola. L’unica differenza forse che tra esse alcune lo fanno in modo più visibile e altre meno. Basta aprire un social qualsiasi per trovare invasati di ogni credo.

Gli omosessuali e gli eterosessuali. Ma che poi davvero pensate che esistano solo due generi sessuali? Eh, no mi dispiace non stanno così le cose, infatti appena si inizia a parlare di bissesualità, pansessualità etc lo smarrimento e la paura portano a chiudersi e a barricarsi ancora di più in quel Etero-Omo perché c’è l’estremo bisogno di ricondurre tutto il mondo alle nostre piccole, povere, misere, verità.

Diverso da chi?

Quanto incontriamo il DIVERSO (Ma diverso da chi? Diverso da cosa? Quando tutta la natura è una continua diversità meravigliosa? Diverso forse da ciò che io conosco, ma non per questo sbagliato) abbiamo due possibilità:

  • aprirci ad esso conoscendolo in prima persona e non attraverso quello che filtrano gli altri per noi, o ancora peggio il web, e così aprire la mente;
  • oppure rifiutarlo e chiuderci nella paura del nostro piccolo bunker. Non a caso si dice “barricarsi” nelle proprie idee perché quando la linea di divisione mentale o fisica porta ad alzare dei muri allora per proteggere il proprio spazio si imbracciano le armi.

Ma davvero quel diverso minaccia il nostro spazio? QUASI MAI! Siamo noi a sentire il nostro ego minacciato. Ma è più facile alzare un muro che insegnare ad aprire una mente e per questo la visione del “noi/loro “ è soprattutto la visione della mente sterile e povera. Perché?

Varietà

Perché se da un lato l’evoluzione ha portato gli animali a diffidare di ciò che è diverso perché in esso potrebbe starci il nemico (in quanto di altra specie) oppure il “difettoso” e debole che porta la propria specie a indebolirsi; dall’altro l’essere umano prova ad elevarsi dalla mera condizione animalesca.

È normale dunque notare il “diverso”, ma solo chi si ferma ad una condizione animalesca lo rifiuta solo per questo, mentre chi eleva la propria mente capisce che la sua specie non è più minacciata da un suo stesso simile percepito per qualche motivo così “diverso” e che quella diversità non minaccia né indebolisce ma crea varietà, amplia i confini e amplia le menti.

Certo è più faticoso gestirle perché le idee non saranno tutte allineate, ma questo è l’unica via che permette di accrescere l’esperienza perché menti e vite diverse ci permettono di aggiungere, idee, visioni, punti di vista nuove.

Le linee creeranno sempre divisioni nelle nostre menti, ma solo le nostre menti possono scegliere di saltarle per conoscere cosa c’è oltre.

Testo di Sara Zanette (psicologa e ingegnera).

Vedi anche: www.progettorefero.it

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Venite a conoscerci:

Sara Zanette (psicologa e ingegnera)

Arcangelo Piai (fotografo)

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